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My Struggle: Salvador Dalí’s Credo

Illustrator Molly Crabapple | Twitter

After Susan Sontag on love illustrated by Wendy MacNaughton and Anaïs Nin on life illustrated by Lisa Congdon, the initially inadvertent but now steadfast Brain Pickings artist series of literary illustrations continues with Molly Crabapple and her stunning visual adaptation of Salvador Dalí’“My Struggle” from Ramon Gomez de la Serna’s Dalí, created exclusively for Brain Pickings — a rare synthesis of the legendary surrealist’s creative vision and personal credo, and a fine addition to these favorite manifestos for the creative life.

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Gender Moustache

Those photographs were for a gender study and artist emulation project I was doing for school. The artist I chose to emulate was this amazing photographer, Catherine Opie. She focuses a lot on gender and sexuality in her pictures and that’s what I’m most interested in, I think. So, I used eyeshadow to give my girlfriend a moustache but left her chest in the photograph to make it more interesting and play with the boundaries of gender.

Link Rhiannon Schneiderman

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No Need for Real?

La mostra No Need for Real? apre la  discussione sul bisogno del reale e il suo rapporto con la realtà virtuale nelle “media art”, nell’ambito delle nuove arti digitali.

Attraverso un approccio multidisciplinare, la mostra presenta le opere che uniscono l’arte alle nuove tecnologie, alla storia, alla scienza e all’ingegneria. L’obiettivo principale della mostra è usare diverse tecnologie della società dell’informazione per rappresentare l’opera d’arte e mostrare un nuovo approccio artistico orientato alla ricerca applicata. Le opere presentate sono premonitrici dello sviluppo tecnologico nel settore della visualizzazione e interazione 3D attraverso dispositivi mobili.

Nell’occasione della 18-esima Conferenza Internazionale su “Virtual Systems and Multimedia” (VSMM2012), la mostra No Need for Real? pone la domanda: che cosa viene dopo in termini di rapporto tra reale e virtuale?

Le opere sono esposte nello spazio fisico della Triennale di Milano attraverso le tecniche della realtà aumentata. La realtà aumentata permette di sovrapporre oggetti virtuali e multimediali all’ambiente circostante attraverso un dispositivo mobile quale uno smartphone, oppure con l’uso di un computer portatile dotato di webcam (I-Pad, laptop, ecc.).

Le forme di presentazione e l’interazione tra l’opera e lo spettatore aprono nuove opportunità per gli artisti che realizzano le loro idee a prescindere dalla loro scala o collocazione geografica.

La mostra è curata da Arthur Clay (CHE / USA), rinomato curatore internazionale, artista e direttore del Digital Art Weeks International.

In mostra, tra gli altri, Will Pappenheimer, John Craig Freeman, Tamiko Thiel and the International Arts Group Curious Minds.

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